21/11/11
Da Saffo a Freud. Squassa Eros l'animo mio
Nella sua Lettera aperta al diavolo (1972), il letterato e sociologo Robert Escarpit tagliò davvero corto dicendo che l'erotismo altro non è che una pornografia di classe. Ovviamente sapeva benissimo che le cose non stanno esattamente così, ma forse anche lui intendeva dare un po’ di levità al gran discettare su questa materia, tanto semplice e ‘naturale’ nella pratica, quanto arzigogolata nelle teorie. A cominciare dal fatto che erotismo, sessualità, pornografia sono categorie contigue ma tra sé diverse.
Certo è che appena il piacere si emancipò culturalmente dalla sola idea della procreazione, i diritti della carne trovarono subito argomentazioni letterarie. Nella cultura classica greca si sosteneva, ad esempio, che Eros è figlio di Poros (acquisto) e di Penia (povertà). E’ dunque questo certificato anagrafico ad attestare come il nostro insaziabile desiderio sia, ahinoi, condannato all’indigenza. E da tale consapevolezza ecco spiegata ‘la passione’ che avrà i suoi cantori in Saffo (“Squassa Eros / l'animo mio, come il vento sui monti che investe le querce”), in Meleagro cui si deve la prima antologia licenziosa (La Ghirlanda) o Luciano di Samosata che con i suoi Dialoghi delle cortigiane (“O Corinna, e’ non era quel gran male che tu credevi di vergine diventar donna”) è ritenuto il precursore della pornografia.
Anche nell’area latina un erotismo filosofico argomenterà le proprie ragioni con l’esplicita poesia di Catullo, Orazio, Ovidio. Mentre, quanto a realismo, resta insuperabile il Satyricon di Petronio dove, a detta di Federico Fellini, i due protagonisti “metà vitelloni, metà capelloni, passano da un’avventura all'altra, anche la più sciagurata, con l'innocente naturalezza e la splendida vitalità di due giovani animali”.
Tali rappresentazioni dell’amore non piacquero, però, alla cultura giudaico-cristiana che le sbaraccò presto dalla scena (ob scaena, appunto). Si dovrà aspettare l’umanesimo rinascimentale per ritrovare aedi della lussuria quali Pietro Aretino. Quindi il Settecento francese (che contagiò anche l’Inghilterra) con raffinate opere erotiche e pornografiche. Attraverso romanticismo e decadentismo le tematiche dell’eros incroceranno successivamente la psicoanalisi. E da qui in avanti tutto si complicherà, almeno nelle teorie. Sul versante, invece, della pratica e dell’attualità, l’OMS in questi giorni ha informato che nel mondo avvengono quotidianamente cento milioni di rapporti sessuali, sessantacinquemila al minuto. In tal caso non si tratta di letteratura, ma di matematica.
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